DEATH VALLEY
California e Nevada – Stati Uniti
Lasciato lo Yosemite National Park, il mio viaggio prevedeva come tappa successiva la Death Valley per raggiungere poi la mitica e scintillante Las Vegas. Lasciato un cielo grigio e il non proprio gran caldo dello Yosemite, nonostante fosse giugno, ad attendermi nella Death Valley ho trovato una temperatura di ben 45°C. Insomma un discreto sbalzo climatico considerato che venivo da due giorni in cui, nonostante indossassi la felpa, avevo comunque freddo…
Credo che tutti sappiamo che letteralmente Death Valley significa Valle della Morte, motivo per cui non c’è certamente da aspettarsi il tipico parco nazionale pieno di verde, piante o ruscelli. Questo però non toglie nulla alla meraviglia di questa zona, con i suoi deserti e paesaggi quasi lunari. Io, personalmente, ho amato molto il contrasto cromatico tra il cielo azzurro, il colore della sabbia e quei pochi arbusti, più o meno rinsecchiti, che si trovavano per la valle.
Sebbene sia uno dei posti più aridi al mondo (in estate la temperatura arriva anche a 56°C), in realtà la valle è popolata da 900 specie di piante e animali che faticano per sopravvivere in questo duro ambiente naturale.
Ricordatevi di indossare abiti confortevoli e che coprano dal sole, senza dimenticare la lozione solare, un cappello e dell’acqua. Se la visitate in inverno, ricordatevi invece di indossare abiti caldi e giacche abbastanza pesanti. In ogni stagione non possono mancare invece scarpe protettive e comode.
Anche in questo caso, i punti di interesse da visitare sono molteplici. Vi racconto quelli che ho visto io nell’arco di una giornata in ordine cronologico.
Mesquite Flat Sand Dunes. Non si può pensare ad un deserto senza che la mente corra alla sabbia e alle dune. Per chi, come me arriva dallo Yosemite, sono il primo paesaggio che incontra. Queste sono le dune più accessibili della Death Valley, anche se non le più alte, raggiungibili solo con i fuoristrada. Ricordatevi che orientarsi tra le dune non è facile, dal momento che cambiano forma con il soffiare del vento che cancella anche le tracce del sentiero percorso. Quindi non avventuratevi troppo e procedete in linea retta da dove avete parcheggiato l’auto. In questo modo vi sarà più facile trovare la via del ritorno.
Badwater Basin. É un gigantesco lago salato che si trova a 86 metri sotto il livello del mare. Questo fa di lui il punto più basso del Nord America. Non richiede molto tempo per essere visitato (c’è anche un comodo parcheggio), ma nonostante questo non si può non rimanere affascinati dal paesaggio surreale che ci si trova davanti. A rendere ancora più particolare l’esperienza della sua visita, il cartello che appeso nella vicina montagna indica il livello del mare: in questo modo si ha davvero idea di quanto sia profondo questo lago salato.
Se vi state chiedendo da dove deriva il nome Badwater, è presto detto: dal contenuto di sali minerali delle sue acque così alto da renderle non potabili, da cui il nome bad (cattiva). Se siete fortunati, potrete vedere anche dei sottili strati d’acqua stagnante, chiamati Badwater Pool, che danno vita a delle pozzanghere che tra il sole e il panorama circostante creano splendidi riflessi.
Natural Bridge Canyon. Vicino al Badwater Basin si trova il Natural Bridge Canyon. Anche se la Death Valley non è certamente famosa per le sue formazioni rocciose o gli archi, fare una breve camminata in questo canyon può essere una buona occasione per ammirare il paesaggio circostante da una nuova prospettiva.
Si raggiunge facilmente seguendo una deviazione della Badwater Road. Il sentiero è lungo più di 3 km, quindi se decidete di intraprenderlo attrezzatevi con calzature adatte e acqua. Io ne ho fatto solo un piccolo pezzo, perché poi era già ora di andare a scoprire gli altri punti di interesse.
Zabriskie Point. è uno dei punti panoramici più famosi del parco, una tappa qui è quindi d’obbligo. Si raggiunge facilmente su una piccola collina non lontana dal parcheggio. Quando arriverete al punto panoramico non potrete che stupirvi nell’ammirare i magnifici colori del paesaggio circostante. Il terreno ha origine sedimentaria ed è nato dai detriti di un antico lago chiamato Furnace Creek.
Furnace Creek. Come accennato prima, Furnace Creek è un antichissimo lago prosciugatosi ben 5 milioni di anni fa, prima ancora della nascita della Death Valley stessa. Viene chiamato anche badlands, perché a causa della composizione del terreno, del sale e della siccità, qui non riesce a crescere nessun tipo di pianta.
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