MARRAKECH E DESERTO
Marocco
Quello con Marrakech era il mio personale conto in sospeso, a livello di viaggi, con il Covid. Sarei dovuta partire a marzo 2020, avevo già tutto prenotato, sono stata indecisa fino all’ultimo se andare perché iniziavano ad esserci i primi lockdown, poi alla fine qualcun altro ha deciso per me: avevo il volo il giovedì e il lunedì la mia regione è diventata zona rossa.
Tutto sommato è stato meglio così, non ho rischiato di rimanere bloccata fuori Italia come è successo ad altri e sono stata rimborsata per la mancata partenza…
Ma, tornando al mio viaggio, sono riuscita ad andare a Marrakech a fine maggio 2023. Ho fatto un weekend lungo, da giovedì sera a martedì sera, facendo anche una tappa in uno dei posti che amo di più: il deserto. Quando infatti ho scoperto che esistevano escursioni di 2 o 3 giorni (vista la distanza almeno una notte fuori è d’obbligo) per andarci e che ti permettevano di assistere al tramonto e all’alba, ho deciso che non potevo non farla!
In questo modo, 5 giorni di viaggio sono stati perfetti, ma se visitate solo Marrakech città credo che 3 giorni siano sufficienti. Considerate che volendo, però si possono fare anche altre escursioni in luoghi più vicini, come la città di pescatori di Essaouira che dista circa un’ora.
Dove alloggiare a Marrakech? Le proposte sono tantissime e per tutti i budget. Per esempio, per 5 giorni in ostello 2 persone possono spendere in totale anche solo 60€ (con stanza e bagno condivisi). Io, personalmente, preferisco avere una stanza e un bagno privati e in totale per 2 persone ho speso 199€, comprensivi di colazione. La struttura del riad era semplice e le camere un po’ spartane, ma la posizione era perfetta per visitare la città: in 10 minuti a piedi si arrivava in piazza Jemaa El Fna, il fulcro della vita di Marrakech.
Un consiglio: affidatevi ad una guida, che possa aiutarvi a conoscere meglio la storia dei monumenti che visitate. Io ho fatto 2 tour di mezza giornata, il primo e l’ultimo giorno, e credo sia stata un’ottima scelta!
COSA VEDERE IN 5 GIORNI
1° GIORNO: PIAZZA JEMAA EL FNA, SOUK, MEDERSA BEN YOUSSEF, GIARDINO SEGRETO
Il mio primo giorno è iniziato con una buona colazione homemade nel riad che mi ha permesso di scoprire l’Amlou: una crema a base di olio di argan, miele e mandorle, una delle cose più buone che abbia mai assaggiato!
Dopo essermi ricaricata per la giornata, sono andata in Piazza Jemaa El Fna dove avevo appuntamento con la guida. Piazza Jemaa El Fna alla mattina può apparire un po’ sonnacchiosa, ma è dopo il tramonto che si anima di banchetti, street food, incantatori di serpenti e prende vita. Jemaa El Fna è ricca di storia e tradizione, tanto da essere stata dichiarata dall’Unesco “Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità”, per preservarla come luogo di cultura e di tradizione popolare. E’ stata fondata nel 1062 ed è la piazza più grande dell’intera Africa.
Il nostro tour ha poi preso il via passando per i souk: si calcola che in totale vi siano circa 18.000 negozi! Girare per le vie dei souk è sicuramente un’esperienza particolare da fare: le vie sono strette e brulicano di gente (turisti e non), ma soprattutto bisogna prestare attenzione ai moltissimi scooter che girano per le vie e che sbucano da ogni dove…
I souk sono divisi per i tipi di prodotti che vendono, troverete quindi il souk delle spezie, quello dei tintori, degli orafi, dei fabbri, delle calzature.
Medersa Ali Ben Youssef. Se siete a Marrakech, non potete assolutamente perdervela: è stato uno dei posti che ho amato di più insieme a… vi racconto più avanti.
E’ un’antica scuola coranica, costruita nel 1565 in stile arabo-andaluso. Un tempo era il centro di studi coranici più grande del Nord Africa e al suo interno è possibile visitare le stanze che erano utilizzate dagli studenti come dormitori. Non fatevi però ingannare dalla ricchezza del cortile: le stanze che ospitavano gli studenti sono totalmente diverse, sono celle buie e spartane e rimarrete stupiti a pensare che potevano ospitare fino a 900 persone.
Ingresso: 50 dirham (5€)
Giardino Segreto. Se siete in cerca di un momento di pace dalla frenesia dei souk, il Giardino Segreto è certamente quello che vi serve. E’ un antico giardino islamico che è stato riportato al suo splendore. Al suo interno ospita piante esotiche e anche un bar / ristorante perfetto per concedervi una pausa.
Ingresso: 80 dirham (8€)
2° GIORNO: DIREZIONE DESERTO: ATLANTE, AIT BEN HADDOU E ZAGORA
Quando ho saputo che da Marrakech organizzano giornalmente escursioni per raggiungere il deserto e passarvi anche la notte, ho deciso che dovevo assolutamente andarci! Io ho prenotato l’escursione online da casa tramite il sito di Click Excursions e devo dire che mi sono trovata molto bene. Anzi avevo prenotato un tour di gruppo con minivan, ma siccome c’eravamo solo noi, abbiamo fatto alla fine un tour privato.
Il pick up è comodo perché l’autista vi viene a prendere direttamente la mattina nel vostro hotel o lì vicino se, come me, alloggiate nella Medina e le auto non possono entrarvi. Io avevo prenotato l’escursione per Zagora, che si trova proprio all’inizio del deserto, perché la distanza da Marrakech è considerevole: 6 ore. Era possibile anche addentrarsi ancora di più nel deserto, ma in questo caso sono 9 ore di auto e 2 notti di pernottamento e io per una questione di tempi non sarei riuscita.
Il viaggio, nonostante sia stato lungo, è trascorso tranquillamente con pause ai bar, nei punti panoramici e a visitare due cooperative tradizionali, una di argan e una di ceramica. Per arrivare a Zagora è necessario oltrepassare la catena montuosa dell’Atlante e arrivare al passo Tichka a 2.260 metri. Portatevi quindi dei capi di abbigliamento caldi, perché resisterete in maniche corte giusto il tempo di fare una foto.
Vedere dall’alto la strada che si percorre fa impressione per la quantità di curve, ma io, che soffro un po’ il mal d’auto, non ho avuto problemi. Attraverserete inoltre degli scenari che a me hanno ricordato quelli dei canyon americani.
All’andata abbiamo fatto una tappa a visitare la città berbera fortificata di Ait Ben Haddou, costruita interamente di paglia e fango e dichiarata dall’Unesco “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Sulla collina alla sua sommità, si trova ancora la Kasbah, la dimora del Signore.
Alla fine siamo arrivati a Zagora poco prima dell’ora del tramonto, che era poi il nostro obiettivo. Abbiamo lasciato l’auto e dopo mezzora di passeggiata sui dromedari, abbiamo raggiunto il nostro accampamento. Io avevo scelto l’opzione “luxury” con tenda e bagno privato: praticamente la sistemazione aveva tutti i comfort di un hotel, solo che ero in mezzo al deserto.
La serata l’abbiamo trascorsa mangiando una buona cena homemade preparata dal padrone di casa dell’accampamento e poi sotto il cielo stellato attorno al fuoco ascoltando musica tradizionale che hanno suonato per noi. Una bellissima esperienza!
3° GIORNO: ZAGORA, ATLAS STUDIOS
Non potevo lasciare il deserto senza aver visto l’alba. Quindi dopo la notte trascorsa nella mia comoda tenda, sveglia alle 5 per ammirare il sorgere del sole tra le dune del deserto. Il panorama ha ripagato certamente la levataccia!
Lungo la strada per il ritorno a Marrakech abbiamo fatto tappa prima a visitare una cooperativa che lavora la ceramica e poi agli Atlas Studios vicino a Ouarzazate. Gli Atlas Studios sono uno degli studi cinematografici più grandi al mondo. Qui hanno girato molte produzioni europee e statunitensi sia di film che di serie televisive. Potrete, ad esempio, vedere riprodotto l’antico Egitto per i set di “Asterix & Obelix – Missione Cleopatra” e de “La Mummia” o le carceri yemenite per l’ultima stagione di “Prison Break”. E poi il set e gli oggetti di scena di altre pellicole, come “Il Gladiatore”, “Il trono di Spade”, “Ben Hur”…
L’ingresso agli studios costa 80 dirham (8€).
La visita è guidata (in inglese e francese) e dura circa un’ora.
4° GIORNO: GIARDINI MAJORELLE, MUSEO BERBERO, MUSEO YVES SAINT LAURENT, TOUR DEI SOUK
Non si può pensare di andare via da Marrakech senza aver visto i Giardini Majorelle. I giardini sono un po’ fuori dal centro, potete decidere se raggiungerli in taxi o a piedi come ho fatto io (dal mio riad erano circa 3,5 km).
Attenzione: per poterli visitare è obbligatorio l’acquisto online del biglietto con indicati il giorno e l’ora della visita.
Io mi sono innamorata di questi giardini sia per il senso di pace che trasmettono rispetto alla confusione della Medina sia per il famosissimo Blu Majorelle. Anzi, sapevate che esiste proprio una tonalità di blu con questo nome?
A registrarlo fu Jacques Majorelle che nel 1920 acquistò il terreno dove sorgono gli omonimi giardini e dove si trovava un palmeto. Grazie al suo amore per la botanica, lo trasformò in un giardino con piante provenienti da ogni parte del mondo.
In realtà questa tonalità di blu esisteva già e non fu lui ad inventarla. Era utilizzata dai berberi per i loro abiti, che la ricavavano dall’indaco. Era tuttavia una tonalità non per tutti: l’indaco infatti era particolarmente costoso e solo i berberi con i loro scambi commerciali potevano permettersi di comprarlo.
Nel 1980 i giardini furono acquistati dallo stilista Ives Saint Laurent e dal suo compagno Pierre Bergé che vollero preservare la loro struttura originaria. Oggi il giardino conta oltre 300 piante provenienti da ogni parte del mondo.
All’interno dei Giardini Majorelle è presente anche il Museo Berbero che raccoglie manufatti, abiti e gioielli. Si entra con un biglietto supplementare rispetto quello dei soli giardini ed è a ingresso contingentato, ma la fila è scorsa veloce anche perché il museo è piccolo. Credo comunque che meriti una visita, perché i pezzi esposti sono davvero belli.
Al biglietto per i giardini e il Museo Berbero si può aggiungere anche quello per visitare il Museo Yves Saint Laurent. Questo personalmente mi ha un po’ deluso, è piccolo e sono esposti solo alcuni schizzi e degli abiti. Io l’ho visitato molto velocemente e non sono sicura che lo rifarei.
Quando ci sono andata io, questo era il costo dei biglietti:
– 150 dirham (15€) solo per i giardini
– 200 dhr (20€) giardini + museo arti berbere
– 300 dhr (30€) giardini + museo arti berbere + museo Ives Saint Laurent
Se acquistate il biglietto cumulativo, considerate circa una mezza giornata per vedere tutto. Io ad esempio, ho fatto la visita alla mattina, poi sono andata a pranzo e girovagato tra i souk nel pomeriggio.
5° GIORNO: PALAZZO EL BAHIA, TOMBE DEI SAADITI, MOSCHEA KOUTOBIA
Il quinto per me è stato l’ultimo giorno trascorso a Marrakech, nel tardo pomeriggio dovevo essere infatti in aeroporto per il volo di ritorno.
Ho quindi dedicato la mattina a visitare insieme alla guida gli ultimi monumenti che non avevo visto: il Palazzo El Bahia, le Tombe dei Saaditi e la Moschea Koutobia.
Palazzo El Bahia. La storia del Palazzo El Bahia è davvero affascinante, quasi quanto la bellezza di questo edificio. Quando entrerete non lasciatevi ingannare dalla semplicità del primo cortile che incontrerete. Infatti, secondo la religione musulmana è vietato ostentare ricchezza, quindi solitamente i palazzi si presentano all’ingresso abbastanza spogli, per poi stupire il visitatore una volta entrato. Considerate che nel palazzo ci sono ben 150 stanze!
Alla fine del XIX secolo, il palazzo divenne di proprietà di Abu Bou Ahmed, uno schiavo che riuscì ad ottenere il titolo di visir. Ma sapete perché sia chiama “El Bahia”?
In lingua araba questo termine significa “bellezza, splendore” ed era il soprannome che il visir aveva dato alla sua moglie preferita, dedicandole così il palazzo.
Ingresso: 70 dirham (7€)
Tombe dei Saaditi. Pensate a un mausoleo sfarzoso, ecco questo è quello che vedrete entrando nelle tombe dei Saaditi. Il mausoleo fu infatti fatto costruire dal sultano Al-Mansour per celebrare la sua gloria anche dopo la sua morte.
Troverete alcune sepolture all’interno del giardino e in alcune celle minori. Il massimo dello splendore, tuttavia, è nella sala principale la “Sala delle Dodici Colonne” dove riposa il sultano con la sua famiglia.
Il mausoleo fu riscoperto abbastanza recentemente, solo nel 1917, perché uno dei successivi sultani alawita fece circondare l’intero complesso da alte mura. Fu grazie ad un aviatore francese che lo vide dall’alto che venne riportato alla luce.
Ingresso: 70 dirham (7€)
Moschea Koutobia. Uno dei punti di riferimento della città di Marrakech, che da secoli sorveglia l’ingresso della Medina. Un tempo infatti ogni quartiere doveva avere 5 cose: una Moschea, un hammam, bagni pubblici, una fontana e un forno in cui cuocere il pane.
L’accesso al suo interno non è permesso ai non musulmani.
RISTORANTI CONSIGLIATI
Mentre ero a Marrakech ho cercato di assaggiare diversi piatti marocchini, sia perchè mi piace immergermi anche nella cultura gastronomica del posto e sia perché la loro cucina è davvero buona.
Ho quindi cercato ristoranti tipici che avessero un buon compromesso tra la qualità dei piatti proposti e il costo. Considerate che in questi ristoranti ho speso in media 20€ in totale per 2 persone (2 piatti principali più il bere).
Cuisine du terroir. Cena tipica marocchina, in un ambiente semplice, ma accogliente. Si trova 10 minuti a piedi fuori dalla piazza Jemaa el Fna, in una via più tranquilla.
Naima Couscous. L’unico piatto che prepara il ristorante è il couscous. Naima lo cucina seguendo le tradizioni delle nonne con una lenta cottura. Il locale è molto piccolo e vi sembrerà proprio di essere nella sua cucina.
Henna Cafè. Volete farvi un tatuaggio all’henné, mentre mangiate qualcosa? Questo è il posto giusto! Il ristorante è gestito da una cooperativa che dona una parte dell’incasso in beneficenza.
Cafè Babouche. Se volete fare una pausa dalla cucina marocchina, questo è il posto perfetto con piatti dal sapore più internazionale. Chiedete di salire in terrazza per ammirare il panorama.
Cafè Amornakoch. Quasi sulla centrale Piazza Jemaa El Fna, serve piatti tipici marocchini. Dalla terrazza potete osservare la piazza dall’alto.
E per una pausa golosa, la Patisserie Al Jawda, a due passi da Piazza Jemaa El Fna, propone dolci buonissimi!
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