RIVIERA DEL CONERO

Marche

Siete mai stati nella Riviera del Conero? Io, prima di quest’anno, no. Ma è stata una piacevole scoperta con il suo splendido mare, oltre a città e borghi da visitare.
Io ho alloggiato a Loreto, in una bellissima casa immersa nel verde, in posizione perfetta per esplorare la zona con brevi spostamenti d’auto. Ho così alternato momenti di relax in spiaggia alla scoperta delle bellezze artistiche e storiche del territorio. Vi racconto i principali punti di interesse tra spiagge e storia che ho visitato.

COSA VEDERE

SPIAGGIA DELLE DUE SORELLE

Sicuramente una delle spiagge più famose della Riviera del Conero è la Spiaggia delle Due Sorelle. Questa spiaggia è raggiungibile solamente via mare, prenotando la gita in barca presso l’ufficio che si trova al porto di Numana. Una volta era possibile arrivarci anche via terra attraverso il Passo del Lupo, ma ora il sentiero è chiuso a causa del pericolo frane. Potete comunque raggiungere un tratto del sentiero in modo agevole e da lì avere una bella panoramica dall’alto della spiaggia.
Io sono partita da Sirolo e a piedi ho raggiunto il sentiero che porta al Passo del Lupo per ammirare così non solo della Spiaggia delle Due Sorelle, ma anche quelle circostanti.

Se vi state chiedendo come mai questa spiaggia abbia un nome così particolare é grazie ai due scogli gemelli bianchi che emergono dalle acque che, se osservati da nord, assomigliano a delle suore in preghiera.
Secondo la leggenda, una bellissima sirena era solita apparire al largo del Monte Conero per mostrarsi ai marinai e ammaliarli con il suo canto melodioso. I marinai, attratti dalla sua bellezza, la seguivano e finivano incatenati nel fondo di una grotta, chiamata Grotta degli Schiavi. Durante la notte la sirena li torturava aiutata da un mostruoso demone marino. Un giorno il demone, proprio a causa della sua malvagità, venne tramutato in pietra e spaccato in due, trasformandosi negli scogli delle Due Sorelle. Questo convinse la sirena ad andarsene e ad abbandonare quel tratto di mare.

LORETO

Non si può pensare di visitare Loreto senza vedere la sua meravigliosa Basilica e la Piazza della Madonna dove sorge. In questo spazio l’occhio vi cadrà sicuramente, oltre che sulla Basilica, anche sulla Fontana Maggiore. Di stile barocco, questa bella fontana si trova proprio al centro della piazza.

La Basilica della Santa Casa è uno dei principali luoghi di culto mariano al mondo. Sono molti gli artisti e gli architetti che si sono succeduti nel corso del tempo per darle l’aspetto con cui la vediamo oggi. Per citarne due, il Bramante, ad esempio, si occupò delle sue varie modifiche e delle opere di consolidamento e il Vanvitelli progettò il campanile. La Basilica infatti fu iniziata nel 1469 e completata nel 1587 con la costruzione della facciata in stile tardo – rinascimentale di matrice fiorentina.

Ciò che rende così importante per i cattolici questa Basilica è che secondo la tradizione al suo interno si trovano i resti della Santa Casa di Nazareth dove visse Gesù e che fu parte dell’abitazione della Vergine. La casa era costruita in una grotta scavata nella roccia e fu trasportata dagli angeli da Nazareth a Loreto il 10 dicembre 1294 dove tuttora si trova. Secondo alcuni documenti vaticani, invece, a trasportare la Santa Casa non furono degli angeli celesti, ma una nobile famiglia bizantina chiamata, appunto, Angeli allo scopo di salvarla dalla devastazione mussulmana.
Ora la Santa Casa è protetta all’interno di un rivestimento di marmo ideato dal Bramante e realizzato da Antonio Sansovino, Ranieri Nerucci e Antonio da Sangallo il Giovane.

 

GROTTE DI OSIMO

Se come me amate le grotte e le città sotterranee, è una tappa che vi consiglio di fare. Io sono rimasta ad Osimo poco tempo perché poi dovevo proseguire il mio viaggio verso la Puglia, ma questa cittadina ha anche altro da offrire, soprattutto se siete interessati alla storia e all’arte.
La visita all’interno delle grotte è guidata (io, ad esempio, ho trovato una guida molto preparata e cordiale) e va su prenotazione. In totale dura circa 45 minuti. Ricordatevi che siete comunque sottoterra, quindi portate con voi una maglia a maniche lunghe e scarpe comode.
Per informazioni: https://www.osimoturismo.it/grotte-osimo/

Anche se vengono chiamate comunemente grotte, quelle di Osimo non sono delle grotte vere e proprie, ma sono dei Cas (cave artificiali sotterranee) scavate circa 2.500 anni fa dai Piceni che, si narra, vi arrivarono seguendo il volo di un picchio. Questo labirinto di grotte e cunicoli serviva loro per creare camminamenti difensivi e per rifornirsi d’acqua. Ma furono utilizzate anche durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio contro i bombardamenti.

Le grotte rinvenute finora sono lunghe 9 km, ma secondo gli esperti sarebbero molto più lunghe (15 km circa), suddivise in sei livelli che si snodano su due colli. Camminando al loro interno, viene spontaneo chiedersi come faceva chi si riparava al loro interno a non perdersi in questo intricato labirinto, considerato anche che ci si muoveva spesso al buio. Per riuscire a muoversi abbastanza agevolmente, i suoi abitanti avevano scavato dei fori sul soffitto (in una posizione quindi non facilmente accessibile ai nemici) che servivano ad indicare il percorso da seguire per non perdersi.

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