UN WEEKEND A TORINO

Piemonte

Avete in programma un weekend a Torino e non sapete che cosa dovete assolutamente vedere?
Vi suggerisco il mio itinerario!
Faccio una piccola premessa: per me questa era la terza volta a Torino. Mi piace molto come città, la trovo elegante e ricca di cultura. Ecco perché non ho incluso nel mio tour un monumento e un museo che avevo già visto e che, secondo me, se andate a Torino per la prima volta, meritano una visita: il Museo Egizio e la Basilica di Superga.
Recentemente sono stata al Museo Egizio a Il Cairo e quello di Torino regge ampiamente il confronto, anzi l’ho trovato più curato nell’esposizione dei reperti, seppure presenti in minor numero.
La Basilica di Superga si trova, invece, su una collina fuori città e permette una bella vista su Torino. Fu fatta costruire nel 1715 dal Re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine Maria, dopo aver sconfitto i francesi. È tristemente famosa per la tragedia aerea del Grande Torino.

Eccovi, quindi, il mio itinerario, da venerdì pomeriggio a domenica pomeriggio.

COSA VEDERE
1° GIORNO: MUSEO DEL CINEMA

La mia giornata a Torino è iniziata con la visita al Museo del Cinema. Io ci sono stata in occasione della mostra Il mondo di Tim Burton, uno dei miei registi preferiti, ma il museo in sé l’avevo già visitato in passato.
Come saprete, si trova all’interno della Mole Antonelliana e il mio consiglio, se volete salire sull’ascensore che porta in cima alla Mole, è quello di prenotare in anticipo l’ingresso, dal momento che, chiaramente, sull’ascensore si entra a ingressi contingentati.
A proposito di Mole Antonelliana, sapevate che a Torino nessun edificio può essere più alto di lei?

Il Museo del Cinema è molto interessante da visitare e vi permette di fare un excursus nella storia della Settimana Arte con anche vari cimeli esposti. E se volete fare qualche foto divertente, non dimenticatevi di passare da queste sale.

Per cena ho deciso di provare uno dei ristoranti Poormanger (a Torino ne trovate tre) specializzati in Jacket Potato all’italiana: buone e ottimo rapporto qualità/prezzo. Io ci sono andata abbastanza presto come orario, ma consiglio la prenotazione perché poco dopo il locale si è riempito.

 

2° GIORNO: PALAZZO REALE E MUSEO LAVAZZA

Avevo pensato di fare colazione assaggiando il famoso croissant cubico della Farmacia del Cambio, ma ho dovuto rinunciare: troppa gente in fila e a metà mattina li avevano già finiti (oltre a tutte le altre paste), quindi meglio prenotare anche in questo caso, specificando cosa volete mangiare.

La mia mattinata di visita è invece iniziata al Palazzo Reale. Considerate tutta la mattina per vederlo bene perché è impossibile non rimanere affascinati dalla bellezza delle sue stanze. Era il palazzo principale dei Savoia in Piemonte e direi che basta percorrere la scalinata principale per rendersene conto.

Le stanze che percorrerete durante la visita sono una più bella dell’altra e mostrano tutto lo sfarzo del palazzo e della vita di corte. Un consiglio? Non sottovalutate la Sala dell’Armeria. Di solito non mi interessano le sale di questo tipo e rimango solo colpita dal peso che doveva avere addosso chi portava le armature, ma qui è la sala in sé ad essere uno spettacolo: vi basterà alzare gli occhi al soffitto per notarlo!

All’interno del Palazzo troverete anche l’altare della Sindone, ma non fatevi ingannare perché dal 1993 la Sindone si trova esposta all’interno del Duomo, che si trova proprio di fianco a Palazzo Reale. Qui tuttavia non è visibile, è conservata dentro ad un sarcofago e viene esposta solo in rare occasioni.

Se cercate un po’ di fortuna, mentre siete nelle zona del Palazzo Reale, camminate sotto i portici a fianco e passate dal medaglione raffigurante Cristoforo Colombo. Si dice che strofinare il suo mignolo porti fortuna e devono essere in molti a provarci dal momento che è stato strofinato così tante volte che, da quando è stato realizzato nel 1923, è già stato sostituito una volta.

Dopo un pranzo veloce, mi sono spostata un po’ dal centro e sempre a piedi ho raggiunto il museo dedicato ad una famosa bevanda: il Museo Lavazza. Il museo racconta la storia del brand e di come si svolge la coltivazione del caffè. Una sua parte importante è dedicata alla storia della pubblicità che ha contribuito a renderlo un marchio così riconoscibile e che fu creata da un genio della comunicazione come Armando Testa. All’interno del museo troverete anche diversi contenuti interattivi. Per poterne usufruire vi verrà fornita un’apposita tazzina che serve ad attivare gli schermi.

Per cena ho invece rispettato la leggenda che vuole Torino al centro del Triangolo della Magia Nera e della Magia Bianca e sono andata al ristorante argentino La Casa del Demone. I suoi arredi ovviamente sono a tema dark con scheletri e ossa. E non perdetevi la vera chicca: il bagno! Se volete cenare qui, la prenotazione è obbligatoria e anche da effettuare con anticipo.

3° GIORNO: STREET ART E GIARDINO ROCCIOSO

La mattinata è iniziata in dolcezza con la colazione da Tauer Bakery. Se siete amanti di torte e cupcake ma anche di bevande particolari, questo è il posto che fa per voi! Inoltre sono molto attenti alle diverse intolleranze alimentari. Davvero approvato e non solo da me… il mio consiglio è di prenotare, se no dovrete fare la fila come me per entrare.
A pochi passi da Tauer Bakery trovate una delle opere di street art più famosa di Torino: The Big Bear, l’orso realizzato con materiale di scarto da Bordalo II. Il messaggio dietro a questa opera è sicuramente importante, l’artista si pone infatti lo scopo di rappresentare gli animali attraverso i materiali che sono responsabili della distruzione della natura. Io avevo già visto una sua opera a Lisbona (una coppia di pellicani) e sono veramente d’impatto.

Da qui ho poi proseguito il mio giro verso il Giardino Roccioso del Parco del Valentino. Ho sempre visto le sue installazioni nelle foto su internet e volevo vederle di persona. La più famosa è la Panchina degli innamorati, ma troverete tante altre bellissime statue. Divertitevi come me a cercarle! E per gli amati dei gatti, ne troverete anche di quelle dedicate a loro. L’autore delle statue è un giardiniere del comune di Torino che ha voluto rendere il giardino un posto magico, in cui si possa vivere un’atmosfera da fiaba. Un vero artista non solo per la bellezza delle sue opere, ma anche per lo spirito che incarnano.

Attualmente il borgo medievale dentro al Parco del Valentino è chiuso e pare lo sarà fino al 2025 per lavori di riqualificazione. Potete però intanto ammirarlo dall’esterno e se vi chiedete cosa ci fa qui un borgo medievale, sappiate che è una ricostruzione di un borgo feudale del XV secolo costruito in occasione dell’Esposizione Generale Italiana del 1884. Mentre camminate per il parco, non sarete soli, ma avrete la simpatica compagnia dei tanti scoiattoli che vi abitano.

Prima di tornare a casa, mi sono fermata per una tappa obbligatoria in centro: assaggiare il Bicerin, la bevanda calda tipica torinese fatta con cioccolata, caffè e crema di latte.
E così, passeggiando ho incontrato anche un’altra installazione particolare di Torino. Avete mai visto un edificio con un piercing? Ecco, qui potete!
L’opera si chiama si chiama Baci urbani ed è stata creata per mostrare le due anime di Torino, contrastanti ma che vivono in armonia: quella moderna presentata dal piercing e quella della tradizione, visto che si trova su un palazzo del Settecento. Ai due lati si trovano delle gocce di sangue rosso e blu per indicare le anime nobili e proletarie della città.


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